Il sole rappresenta da sempre per l’essere umano la fonte della vita.
Spesso veniva considerato una divinità e gli uomini credevano alla capacità di guarigione dei suoi raggi. Al tempo degli egizi il culto del sole del faraone Akhenaton (1350AC) era di enorme importanza. Egli fece erigere dei templi dedicati ad Aton, il dio della luce.
Il medico greco e “padre” della scienza medica, Ippocrate (460AC), durante i suoi numerosi viaggi in Egitto, studiò il trattamento con luce solare che ivi si praticava. Al suo rientro in Grecia, fece costruire a Kos una clinica e una scuola di medicina, per questa ragione venne riconosciuto come il fondatore della fototerapia.
Il medico danese Niels Ryberg Finsen (1860-1904) sancì nel 1898 la rinascita della fototerapia. All’inizio si utilizzava solamente luce solare naturale, ma visto che la luce solare a quelle latitudini (55°N) non era disponibile in grande quantità, fu presto necessario ricorrere a fonti di luce artificiali.